Permeabilità all’aria: cos’è e perché è un fattore decisivo nella scelta delle finestre
Ci sono spifferi che non si vedono ma si sentono. Entrano piano, quasi in punta di piedi, eppure riescono a cambiare il modo in cui si vive un ambiente. Sono quelli che filtrano attraverso fessure impercettibili, che passano dove non dovrebbero e portano con sé freddo, polvere, umidità e rumore.
È qui che entra in gioco un concetto spesso trascurato ma fondamentale per la qualità di un serramento: la permeabilità all’aria. Un parametro che racconta molto più di quanto sembri — e che può fare la differenza tra una finestra efficiente e una che lascia passare l’invisibile o, allargando lo sguardo, tra un ambiente ben isolato e uno costantemente esposto agli agenti esterni.
Capire come funziona la permeabilità all’aria di un serramento, cosa la influenza e perché è così importante è il primo passo per scegliere con consapevolezza i giusti infissi e puntare su un comfort reale, fatto anche di ciò che non passa.
Cos’è la permeabilità all’aria e perché incide sulla qualità di un serramento
Quando si parla di prestazioni di un serramento, la permeabilità all’aria è uno degli indicatori più importanti. Ma di che cosa si tratta, esattamente?
La permeabilità è un parametro che misura la quantità di aria che riesce a passare attraverso una finestra o un infisso chiuso, a causa delle differenze di pressione tra interno ed esterno. In altre parole, potremmo dire che indica quanto è “ermetico” un serramento. E tanto più la finestra è ermetica, tanto più sarà in grado di proteggere l’ambiente interno dalle infiltrazioni invisibili provenienti dall’esterno, siano queste correnti d’aria, polveri sottili, umidità, freddo o rumore.
Com’è intuibile, una buona permeabilità all’aria influisce perciò su diversi aspetti fondamentali del comfort quotidiano:
- migliora l’isolamento termico, perché impedisce la dispersione del calore in inverno e l’ingresso di aria calda in estate;
- contribuisce alla silenziosità degli ambienti, ostacolando l’ingresso dei rumori esterni (abbiamo approfondito il tema qui);
- aiuta a mantenere più pulito l’interno, bloccando polvere e pollini;
Altre a ciò, è bene sottolineare che la permeabilità è anche un indicatore importante della durata del serramento nel tempo. Una finestra che tiene bene all’aria è, in genere, una finestra progettata con cura, con guarnizioni efficaci e un telaio ben costruito: caratteristiche che si traducono in prestazioni costanti, anche dopo anni di utilizzo.

Come si misura la permeabilità all’aria: le classi UNI EN 12207
Per capire quanto un serramento protegge davvero dall’ingresso all’aria, esiste un sistema di misurazione standardizzato.
A livello tecnico, la permeabilità all’aria viene infatti classificata secondo la norma UNI EN 12207, che prevede quattro classi di prestazione, dalla Classe 1 (la meno performante) alla Classe 4 (la migliore). Un serramento di Classe 4 garantisce la massima tenuta all’aria, riducendo al minimo gli spifferi, le dispersioni termiche e i fastidi legati al passaggio di polveri o rumori esterni.
La prova per determinare la classe di permeabilità viene eseguita in laboratorio, simulando diverse pressioni del vento e misurando la quantità d’aria che attraversa il serramento chiuso. Il risultato è espresso in m³/h·m², cioè metri cubi d’aria passati ogni ora per metro quadrato di superficie del serramento.
Sebbene sia un dato poco noto al grande pubblico, la classe di permeabilità all’aria è riportata nella dichiarazione di prestazione di ogni serramento con marcatura CE ed è un indicatore chiave per capire quanto un infisso contribuisce davvero all’isolamento dell’abitazione.
I numeri in pratica: cosa significano i valori in m³/h·m²
Dire che un serramento ha una permeabilità all’aria pari a 50 m³/h·m² può suonare astratto. Ma cosa significa davvero questo valore nella vita quotidiana?
Questa unità di misura, che abbiamo visto corrispondere a metri cubi d’aria all’ora per metro quadrato di superficie, indica quanta aria passa attraverso un serramento chiuso in condizioni controllate, durante il test di laboratorio.
Un valore più alto significa che entra più aria, e quindi la tenuta è peggiore. Un valore più basso indica maggiore ermeticità e migliori prestazioni in termini di isolamento.
Per esempio, una finestra da 1 m² in Classe 1 può lasciar passare fino a 50 m³ d’aria ogni ora: è come se, ogni sessanta minuti, un’intera stanza venisse attraversata da correnti indesiderate. Una finestra identica in Classe 4, invece, permette il passaggio di meno di 3 m³/h·m², offrendo quindi una protezione decisamente superiore.
Numeri che fanno la differenza, soprattutto quando si parla di risparmio energetico, comfort termico e silenziosità. Per questo è importante saperli leggere e considerarli come un criterio concreto nella scelta di un infisso.
Attenzione alla posa in opera
Le prestazioni dichiarate da un serramento sono, come abbiamo visto, il risultato di test eseguiti in laboratorio, in condizioni ottimali. Ma una finestra non vive in laboratorio: viene installata in edifici esistenti, con muri irregolari, condizioni variabili e vincoli concreti.
Proprio per questo la fase della posa in opera assume un ruolo cruciale. Infatti, anche il miglior prodotto può perdere efficacia se la posa è eseguita male.
Bastano fessure impercettibili tra muro e telaio, guarnizioni non perfettamente aderenti, materiali di sigillatura non idonei. Il risultato? Spifferi, dispersioni di calore, rumore e infiltrazioni. Tutto ciò che una finestra performante dovrebbe impedire.
Per garantire la tenuta all’aria nel tempo, serve una posa qualificata, eseguita con attenzione ai dettagli e con materiali adeguati. Non è solo una questione tecnica, ma una garanzia concreta per chi cerca isolamento, comfort e durata.

Il legame tra permeabilità all’aria, isolamento termico e risparmio energetico
Una finestra non è solo una barriera contro l’esterno, ma anche uno snodo cruciale dell’equilibrio energetico di un edificio. Quando l’aria riesce a passare (anche se solo in minime quantità) la temperatura interna si altera, il riscaldamento o il raffrescamento devono intervenire più spesso, e il consumo energetico aumenta. È così che la permeabilità all’aria diventa uno dei fattori che incidono in modo diretto sul comfort termico e sulla sostenibilità di un’abitazione.
Un serramento che offre un’elevata tenuta all’aria contribuisce infatti a:
- mantenere costante la temperatura interna, riducendo la necessità di interventi continui da parte degli impianti di climatizzazione;
- evitare dispersioni energetiche, limitando le perdite di calore in inverno e l’ingresso di aria calda in estate;
- aumentare l’efficienza energetica complessiva dell’edificio, con un impatto positivo anche sul valore immobiliare e sulla classe energetica;
- contenere i costi in bolletta, grazie a una minore richiesta di energia per mantenere gli ambienti confortevoli.
Non si tratta quindi di un dettaglio tecnico per addetti ai lavori, ma di un elemento concreto che incide ogni giorno sulla qualità della vita. Investire in infissi progettati per garantire un buon isolamento termico e una bassa permeabilità all’aria significa scegliere comfort, risparmio e sostenibilità, tutto insieme.
Il valore del dettaglio invisibile
La permeabilità all’aria è uno di quei dettagli che non si vedono, ma che si sentono — letteralmente. Basta un piccolo spiffero per cambiare il comfort di una stanza, per aumentare i consumi o per far entrare quel rumore che pensavamo di aver lasciato fuori dalla porta. Ecco perché, quando si sceglie un serramento, è fondamentale andare oltre l’apparenza e valutare anche questi aspetti tecnici, all’apparenza secondari ma decisivi nel lungo periodo.
Una finestra ad alte prestazioni è il risultato di tante scelte fatte con attenzione: materiali di qualità, progettazione accurata, posa in opera qualificata. E tra queste, una bassa permeabilità all’aria è uno degli indicatori più affidabili per capire se quell’infisso saprà davvero proteggere l’ambiente interno nel tempo.
Chi cerca comfort, efficienza e durata non può permettersi di ignorare ciò che non si vede.
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