Fattore solare g: cos’è, come si misura e perché è importante nella scelta dei serramenti
La luce naturale è diventata una delle caratteristiche più apprezzate negli spazi domestici.
Grandi finestre, ambienti ariosi e ben illuminati fanno ormai parte dell’idea stessa di una casa confortevole. E non è un caso: sono numerosissimi gli studi che evidenziano quanto la luce incida sul nostro umore, sulla produttività e persino sulla qualità del sonno.
Ma c’è un aspetto spesso trascurato, che vale la pena considerare con attenzione.
Il sole, insieme alla luce, porta anche calore. E quando questo calore entra in casa in modo incontrollato, può compromettere la vivibilità degli spazi, aumentare i consumi per il raffrescamento e trasformare la luce del sole in un problema quotidiano.
Dunque, è il caso di rinunciare al sogno di una casa luminosa? Niente affatto, basta scegliere il giusto tipo di serramento e prestare attenzione al fattore solare.
Perché sono proprio vetri e infissi a determinare quanto calore viene effettivamente trasmesso all’interno. E la quantità di energia solare che attraversa il vetro è il parametro chiamato fattore solare o fattore g.
Conoscere questo parametro e saperlo interpretare è essenziale per scegliere i vetri giusti, soprattutto in base all’esposizione e agli obiettivi di efficienza energetica. È un dettaglio tecnico che può davvero fare la differenza tra una casa che riscalda troppo in estate e una che resta piacevolmente luminosa… senza surriscaldarsi.
Cos’è il fattore solare
Il fattore solare, nota anche come fattore g o g-value, è un parametro che misura quanta energia solare totale viene trasmessa all’interno di un edificio attraverso un serramento. Questo valore tiene conto di due componenti:
- la trasmissione solare diretta, ovvero l’energia solare che passa direttamente attraverso il vetro;
- e la trasmissione indiretta, ovvero quella parte di radiazione che viene assorbita dal vetro e poi riemessa verso l’interno sotto forma di calore.
Il fattore g viene espresso con un valore compreso tra 0 e 1, oppure in percentuale. Più questo valore si avvicina a 1, maggiore è la quantità di calore solare che entra all’interno. Al contrario, un valore più basso indica una maggiore capacità del vetro di schermare la radiazione, mantenendo gli ambienti interni più freschi, soprattutto nei mesi estivi.
Ma facciamo un esempio.
Immaginiamo che su un metro quadrato di vetro arrivi una radiazione solare pari a 500 W/m², valore tipico di una bella giornata d’estate.
- Con una finestra che ha un fattore solare g = 0,40, all’interno entrano 200 W/m² sotto forma di calore;
- Con un vetro più performante, con g = 0,25, il calore che entra si riduce a 125 W/m².
In questo caso, la scelta di un vetro con fattore solare più basso riduce del 37,5% l’energia solare trasmessa all’interno. Una differenza che può incidere sensibilmente sulla temperatura degli ambienti e sul fabbisogno di raffrescamento estivo.

Fattore solare e vetro: cosa succede quando la luce colpisce una finestra
Quando la luce solare raggiunge una finestra, non tutta l’energia si comporta allo stesso modo. Una parte viene riflessa, un’altra assorbita dal vetro e un’altra ancora trasmessa all’interno dell’ambiente. Ed è proprio dalla combinazione di questi tre comportamenti, come abbiamo visto, che nasce il concetto di fattore solare del vetro.
Il vetro, infatti, non è un materiale neutro: può filtrare la luce, ma anche lasciare passare il calore. La quantità di energia trasmessa dipende da come il vetro è stato progettato e trattato. Alcuni vetri, ad esempio, puntano tutto sulla luminosità: sono molto trasparenti e lasciano passare gran parte della radiazione solare. Altri, invece, sono progettati per filtrare selettivamente la radiazione, lasciando entrare la luce ma limitando il calore. È il caso dei vetri selettivi, dei vetri basso emissivi o dei vetri a controllo solare, tutti studiati per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici.
In particolare, i vetri a controllo solare sono pensati per ridurre il valore g, contenendo l’effetto del sole nei mesi più caldi e rendendo gli ambienti più confortevoli senza ricorrere eccessivamente al raffrescamento. La loro efficacia dipende dalla composizione chimica, dai trattamenti superficiali e dalle tecnologie di produzione, ma il principio è semplice: far entrare la luce, limitando il calore.
Valore g e trasmittanza solare: sono la stessa cosa?
Per valutare le prestazioni di una finestra, due sono i parametri che spiccano più degli altri: il fattore solare (o valore g) e la trasmittanza termica (valore U). Spesso vengono confusi, ma misurano fenomeni molto diversi — entrambi fondamentali per capire quanto un serramento contribuisce all’efficienza energetica di un edificio.
Il valore g indica quanta energia solare (cioè calore) passa attraverso il vetro. È un parametro cruciale per valutare il comportamento estivo della finestra: più è basso, meno calore entra e meno servirà raffrescare gli ambienti. È quindi particolarmente importante per esposizioni a sud e ovest, dove l’irraggiamento è più intenso.
La trasmittanza termica, invece, misura quanto calore interno viene disperso verso l’esterno in presenza di una differenza di temperatura tra dentro e fuori. Più il valore U è basso, meglio il serramento isola e mantiene il calore all’interno nei mesi freddi. In altre parole, riguarda il comportamento invernale della finestra.
Per semplificare:
- Valore g: controllo del calore in ingresso (estate);
- Valore U: isolamento del calore in uscita (inverno).
Per scegliere il vetro più adatto, è quindi importante trovare il giusto equilibrio tra questi due parametri, considerando clima, esposizione dell’edificio e abitudini di utilizzo degli spazi. Un vetro con bassa trasmittanza termica e valore g contenuto può migliorare sensibilmente le prestazioni stagionali della casa, contribuendo al risparmio energetico tutto l’anno.

Fattore solare e serramenti: cosa valutare oltre al vetro
Il vetro non è l’unico elemento a determinare quanta energia solare entra davvero in casa: è l’intero serramento — vetro, telaio, schermature e posizione — a influenzare il risultato finale.
Oltre al tipo di vetrocamera, infatti, anche il materiale e il design del telaio influiscono sulla trasmissione solare complessiva. Alcuni materiali possono assorbire o riflettere parte della radiazione, contribuendo (nel bene o nel male) all’efficienza del serramento. Ad esempio, i serramenti in alluminio-legno offrono un buon compromesso tra performance isolanti, durabilità e resa estetica, risultando particolarmente efficaci anche nella gestione della radiazione solare.
Ma ciò che incide in modo ancora più evidente sono gli oscuranti: frangisole, tapparelle, tende esterne e veneziane, soprattutto se integrate nel sistema finestra, sono in grado di ridurre drasticamente l’apporto di calore, soprattutto durante le ore più calde.
È proprio dalla combinazione tra vetro, infisso e schermatura che si ottiene il valore complessivo di trasmissione solare, noto anche come ggl + sh. Questo parametro tiene conto sia del fattore solare del vetro (ggl), sia dell’efficacia delle schermature mobili o fisse (sh).
Come scegliere il giusto fattore solare per la propria casa
Il valore ideale del fattore solare dipende da molti elementi, primo fra tutti il contesto in cui si trova l’edificio. In zone dal clima più rigido, come il Nord Italia, può essere utile optare per vetri con un fattore solare più alto, capaci di sfruttare il calore del sole per ridurre i consumi di riscaldamento. Al contrario, nel Sud o in aree particolarmente esposte, è preferibile scegliere vetri con un valore g più basso, per limitare il surriscaldamento estivo.
Un altro aspetto da valutare attentamente è l’orientamento del serramento. Le finestre rivolte a sud o sud-ovest ricevono la maggior parte dell’irraggiamento durante il giorno: in questi casi, il serramento ideale è quello che combina vetri a bassa trasmissione solare con schermature adeguate. Le superfici esposte a nord, invece, possono avere vetri più trasparenti, per garantire il massimo apporto di luce senza rischio di surriscaldamento.
Il terzo aspetto da considerare è invece relativo le specifiche esigenze di ogni ambiente della casa. Una zona giorno molto vetrata e frequentata durante il giorno avrà bisogno di un bilanciamento ottimale tra luce e controllo del calore, mentre in una zona notte o in un ufficio le priorità possono essere diverse, e la scelta dei serramenti deve tenerne conto.
Proprio per questo, parlare di trasmittanza solare, fattore solare del vetro e schermature non ha senso se si considerano gli elementi in modo isolato. È la progettazione integrata che fa la differenza: valutare l’insieme di vetro, telaio, esposizione, funzione degli ambienti e clima locale consente di ottenere un comfort ottimale durante tutto l’anno e un reale risparmio energetico.

Cosa dice la normativa tra classi e valori di riferimento
Il fattore solare è un parametro normato a livello europeo e deve essere dichiarato obbligatoriamente per tutti i prodotti marcati CE. A stabilirne il metodo di calcolo è la norma UNI EN 410, che definisce i criteri per la determinazione della trasmissione luminosa e della trasmissione energetica totale dei vetri.
Oltre a questa, esiste anche la norma UNI EN 14501, che riguarda in particolare le schermature solari mobili — come tapparelle, tende esterne e frangisole — e fornisce un sistema di classificazione basato sull’efficacia nel controllo della radiazione solare. Questi dispositivi possono infatti abbattere in modo significativo il fattore solare g complessivo del serramento, migliorando il comfort interno e l’efficienza energetica.
Un riferimento importante per la progettazione è anche il DM 26 giugno 2015 (“Requisiti minimi”), che stabilisce i criteri da rispettare per l’accesso agli incentivi per l’efficienza energetica e l’edilizia sostenibile. In particolare, quando si sostituiscono i vecchi infissi o si installano nuove schermature, è richiesto il rispetto di determinati limiti di trasmittanza termica e controllo solare, a seconda della zona climatica.
Tutti questi valori — dal fattore solare alla trasmittanza solare — devono essere riportati nella dichiarazione di prestazione (DoP) dei prodotti certificati. Una corretta lettura di questi dati consente di fare scelte consapevoli, in linea con la normativa e con gli obiettivi di efficienza dell’edificio.
Il sole è un alleato, se sai come filtrarlo
Una casa luminosa non deve per forza trasformarsi in una serra durante l’estate.
La luce che entra da una finestra rende gli ambienti più belli e accoglienti. Ma perché siano anche vivibili e confortevoli, serve gestire nel modo giusto il calore che la accompagna.
Il fattore solare gioca un ruolo chiave proprio per questo, perché permette di controllare l’apporto energetico del sole, migliorare il comfort interno e ridurre il consumo di energia, soprattutto nei mesi più caldi.
Eppure, non esiste un valore ideale valido per tutti. Ogni casa è diversa: cambia l’esposizione, il clima, l’uso degli spazi. E cambia, di conseguenza, anche il tipo di serramento più adatto.
Per questo è importante affidarsi a chi conosce a fondo materiali, tecnologie e soluzioni ad alte prestazioni, in grado di rispondere davvero alle esigenze del contesto.
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