La luce naturale è diventata una delle caratteristiche più apprezzate negli spazi domestici.
Grandi finestre, ambienti ariosi e ben illuminati fanno ormai parte dell’idea stessa di una casa confortevole. E non è un caso: sono numerosissimi gli studi che evidenziano quanto la luce incida sul nostro umore, sulla produttività e persino sulla qualità del sonno.
Ma c’è un aspetto spesso trascurato, che vale la pena considerare con attenzione.
Il sole, insieme alla luce, porta anche calore. E quando questo calore entra in casa in modo incontrollato, può compromettere la vivibilità degli spazi, aumentare i consumi per il raffrescamento e trasformare la luce del sole in un problema quotidiano.
Dunque, è il caso di rinunciare al sogno di una casa luminosa? Niente affatto, basta scegliere il giusto tipo di serramento e prestare attenzione al fattore solare. 

Perché sono proprio vetri e infissi a determinare quanto calore viene effettivamente trasmesso all’interno. E la quantità di energia solare che attraversa il vetro è il parametro chiamato fattore solare o fattore g.
Conoscere questo parametro e saperlo interpretare è essenziale per scegliere i vetri giusti, soprattutto in base all’esposizione e agli obiettivi di efficienza energetica. È un dettaglio tecnico che può davvero fare la differenza tra una casa che riscalda troppo in estate e una che resta piacevolmente luminosa… senza surriscaldarsi. 

Cos’è il fattore solare 

Il fattore solare, nota anche come fattore g o g-value, è un parametro che misura quanta energia solare totale viene trasmessa all’interno di un edificio attraverso un serramento. Questo valore tiene conto di due componenti: 

  • la trasmissione solare diretta, ovvero l’energia solare che passa direttamente attraverso il vetro; 
  • e la trasmissione indiretta, ovvero quella parte di radiazione che viene assorbita dal vetro e poi riemessa verso l’interno sotto forma di calore. 

Il fattore g viene espresso con un valore compreso tra 0 e 1, oppure in percentuale. Più questo valore si avvicina a 1, maggiore è la quantità di calore solare che entra all’interno. Al contrario, un valore più basso indica una maggiore capacità del vetro di schermare la radiazione, mantenendo gli ambienti interni più freschi, soprattutto nei mesi estivi. 

Ma facciamo un esempio.
Immaginiamo che su un metro quadrato di vetro arrivi una radiazione solare pari a 500 W/m², valore tipico di una bella giornata d’estate.  

  • Con una finestra che ha un fattore solare g = 0,40, all’interno entrano 200 W/m² sotto forma di calore; 
  • Con un vetro più performante, con g = 0,25, il calore che entra si riduce a 125 W/m². 

In questo caso, la scelta di un vetro con fattore solare più basso riduce del 37,5% l’energia solare trasmessa all’interno. Una differenza che può incidere sensibilmente sulla temperatura degli ambienti e sul fabbisogno di raffrescamento estivo. 

fattore solare g: immagine di finestra Alulen in alluminio legno

Fattore solare e vetro: cosa succede quando la luce colpisce una finestra 

Quando la luce solare raggiunge una finestra, non tutta l’energia si comporta allo stesso modo. Una parte viene riflessa, un’altra assorbita dal vetro e un’altra ancora trasmessa all’interno dell’ambiente. Ed è proprio dalla combinazione di questi tre comportamenti, come abbiamo visto, che nasce il concetto di fattore solare del vetro. 

Il vetro, infatti, non è un materiale neutro: può filtrare la luce, ma anche lasciare passare il calore. La quantità di energia trasmessa dipende da come il vetro è stato progettato e trattato. Alcuni vetri, ad esempio, puntano tutto sulla luminosità: sono molto trasparenti e lasciano passare gran parte della radiazione solare. Altri, invece, sono progettati per filtrare selettivamente la radiazione, lasciando entrare la luce ma limitando il calore. È il caso dei vetri selettivi, dei vetri basso emissivi o dei vetri a controllo solare, tutti studiati per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. 

In particolare, i vetri a controllo solare sono pensati per ridurre il valore g, contenendo l’effetto del sole nei mesi più caldi e rendendo gli ambienti più confortevoli senza ricorrere eccessivamente al raffrescamento. La loro efficacia dipende dalla composizione chimica, dai trattamenti superficiali e dalle tecnologie di produzione, ma il principio è semplice: far entrare la luce, limitando il calore.

Valore g e trasmittanza solare: sono la stessa cosa? 

Per valutare le prestazioni di una finestra, due sono i parametri che spiccano più degli altri: il fattore solare (o valore g) e la trasmittanza termica (valore U). Spesso vengono confusi, ma misurano fenomeni molto diversi — entrambi fondamentali per capire quanto un serramento contribuisce all’efficienza energetica di un edificio. 

Il valore g indica quanta energia solare (cioè calore) passa attraverso il vetro. È un parametro cruciale per valutare il comportamento estivo della finestra: più è basso, meno calore entra e meno servirà raffrescare gli ambienti. È quindi particolarmente importante per esposizioni a sud e ovest, dove l’irraggiamento è più intenso. 

La trasmittanza termica, invece, misura quanto calore interno viene disperso verso l’esterno in presenza di una differenza di temperatura tra dentro e fuori. Più il valore U è basso, meglio il serramento isola e mantiene il calore all’interno nei mesi freddi. In altre parole, riguarda il comportamento invernale della finestra. 

Per semplificare: 

  • Valore g: controllo del calore in ingresso (estate); 
  • Valore U: isolamento del calore in uscita (inverno). 

Per scegliere il vetro più adatto, è quindi importante trovare il giusto equilibrio tra questi due parametri, considerando clima, esposizione dell’edificio e abitudini di utilizzo degli spazi. Un vetro con bassa trasmittanza termica e valore g contenuto può migliorare sensibilmente le prestazioni stagionali della casa, contribuendo al risparmio energetico tutto l’anno. 

fattore solare g: simbolo della trasmittanza termica

Fattore solare e serramenti: cosa valutare oltre al vetro 

Il vetro non è l’unico elemento a determinare quanta energia solare entra davvero in casa: è l’intero serramento — vetro, telaio, schermature e posizione — a influenzare il risultato finale. 

Oltre al tipo di vetrocamera, infatti, anche il materiale e il design del telaio influiscono sulla trasmissione solare complessiva. Alcuni materiali possono assorbire o riflettere parte della radiazione, contribuendo (nel bene o nel male) all’efficienza del serramento. Ad esempio, i serramenti in alluminio-legno offrono un buon compromesso tra performance isolanti, durabilità e resa estetica, risultando particolarmente efficaci anche nella gestione della radiazione solare. 

Ma ciò che incide in modo ancora più evidente sono gli oscuranti: frangisole, tapparelle, tende esterne e veneziane, soprattutto se integrate nel sistema finestra, sono in grado di ridurre drasticamente l’apporto di calore, soprattutto durante le ore più calde. 

È proprio dalla combinazione tra vetro, infisso e schermatura che si ottiene il valore complessivo di trasmissione solare, noto anche come ggl + sh. Questo parametro tiene conto sia del fattore solare del vetro (ggl), sia dell’efficacia delle schermature mobili o fisse (sh). 

Come scegliere il giusto fattore solare per la propria casa 

Il valore ideale del fattore solare dipende da molti elementi, primo fra tutti il contesto in cui si trova l’edificio. In zone dal clima più rigido, come il Nord Italia, può essere utile optare per vetri con un fattore solare più alto, capaci di sfruttare il calore del sole per ridurre i consumi di riscaldamento. Al contrario, nel Sud o in aree particolarmente esposte, è preferibile scegliere vetri con un valore g più basso, per limitare il surriscaldamento estivo. 

Un altro aspetto da valutare attentamente è l’orientamento del serramento. Le finestre rivolte a sud o sud-ovest ricevono la maggior parte dell’irraggiamento durante il giorno: in questi casi, il serramento ideale è quello che combina vetri a bassa trasmissione solare con schermature adeguate. Le superfici esposte a nord, invece, possono avere vetri più trasparenti, per garantire il massimo apporto di luce senza rischio di surriscaldamento. 

Il terzo aspetto da considerare è invece relativo le specifiche esigenze di ogni ambiente della casa. Una zona giorno molto vetrata e frequentata durante il giorno avrà bisogno di un bilanciamento ottimale tra luce e controllo del calore, mentre in una zona notte o in un ufficio le priorità possono essere diverse, e la scelta dei serramenti deve tenerne conto. 

Proprio per questo, parlare di trasmittanza solare, fattore solare del vetro e schermature non ha senso se si considerano gli elementi in modo isolato. È la progettazione integrata che fa la differenza: valutare l’insieme di vetro, telaio, esposizione, funzione degli ambienti e clima locale consente di ottenere un comfort ottimale durante tutto l’anno e un reale risparmio energetico. 

veduta di interno di salotto con affaccio sulla piscina e primo piano della finestra con fattore solare g adeguato alla luminosità dello spazio

Cosa dice la normativa tra classi e valori di riferimento 

Il fattore solare è un parametro normato a livello europeo e deve essere dichiarato obbligatoriamente per tutti i prodotti marcati CE. A stabilirne il metodo di calcolo è la norma UNI EN 410, che definisce i criteri per la determinazione della trasmissione luminosa e della trasmissione energetica totale dei vetri. 

Oltre a questa, esiste anche la norma UNI EN 14501, che riguarda in particolare le schermature solari mobili — come tapparelle, tende esterne e frangisole — e fornisce un sistema di classificazione basato sull’efficacia nel controllo della radiazione solare. Questi dispositivi possono infatti abbattere in modo significativo il fattore solare g complessivo del serramento, migliorando il comfort interno e l’efficienza energetica. 

Un riferimento importante per la progettazione è anche il DM 26 giugno 2015 (“Requisiti minimi”), che stabilisce i criteri da rispettare per l’accesso agli incentivi per l’efficienza energetica e l’edilizia sostenibile. In particolare, quando si sostituiscono i vecchi infissi o si installano nuove schermature, è richiesto il rispetto di determinati limiti di trasmittanza termica e controllo solare, a seconda della zona climatica. 

Tutti questi valori — dal fattore solare alla trasmittanza solare — devono essere riportati nella dichiarazione di prestazione (DoP) dei prodotti certificati. Una corretta lettura di questi dati consente di fare scelte consapevoli, in linea con la normativa e con gli obiettivi di efficienza dell’edificio. 

Il sole è un alleato, se sai come filtrarlo 

Una casa luminosa non deve per forza trasformarsi in una serra durante l’estate. 

La luce che entra da una finestra rende gli ambienti più belli e accoglienti. Ma perché siano anche vivibili e confortevoli, serve gestire nel modo giusto il calore che la accompagna. 

Il fattore solare gioca un ruolo chiave proprio per questo, perché permette di controllare l’apporto energetico del sole, migliorare il comfort interno e ridurre il consumo di energia, soprattutto nei mesi più caldi. 

Eppure, non esiste un valore ideale valido per tutti. Ogni casa è diversa: cambia l’esposizione, il clima, l’uso degli spazi. E cambia, di conseguenza, anche il tipo di serramento più adatto. 

Per questo è importante affidarsi a chi conosce a fondo materiali, tecnologie e soluzioni ad alte prestazioni, in grado di rispondere davvero alle esigenze del contesto. 

Alulen progetta e realizza serramenti in alluminio-legno capaci di unire design, isolamento termico e controllo solare. Ogni dettaglio è studiato per offrire luce naturale, comfort e risparmio energetico. Contattaci per trovare la soluzione più adatta. 


Ci sono spifferi che non si vedono ma si sentono. Entrano piano, quasi in punta di piedi, eppure riescono a cambiare il modo in cui si vive un ambiente. Sono quelli che filtrano attraverso fessure impercettibili, che passano dove non dovrebbero e portano con sé freddo, polvere, umidità e rumore.
È qui che entra in gioco un concetto spesso trascurato ma fondamentale per la qualità di un serramento: la permeabilità all’aria. Un parametro che racconta molto più di quanto sembri — e che può fare la differenza tra una finestra efficiente e una che lascia passare l’invisibile o, allargando lo sguardo, tra un ambiente ben isolato e uno costantemente esposto agli agenti esterni. 

Capire come funziona la permeabilità all’aria di un serramento, cosa la influenza e perché è così importante è il primo passo per scegliere con consapevolezza i giusti infissi e puntare su un comfort reale, fatto anche di ciò che non passa. 

Cos’è la permeabilità all’aria e perché incide sulla qualità di un serramento 

Quando si parla di prestazioni di un serramento, la permeabilità all’aria è uno degli indicatori più importanti. Ma di che cosa si tratta, esattamente? 

La permeabilità è un parametro che misura la quantità di aria che riesce a passare attraverso una finestra o un infisso chiuso, a causa delle differenze di pressione tra interno ed esterno. In altre parole, potremmo dire che indica quanto è “ermetico” un serramento. E tanto più la finestra è ermetica, tanto più sarà in grado di proteggere l’ambiente interno dalle infiltrazioni invisibili provenienti dall’esterno, siano queste correnti d’aria, polveri sottili, umidità, freddo o rumore. 

Com’è intuibile, una buona permeabilità all’aria influisce perciò su diversi aspetti fondamentali del comfort quotidiano: 

  • migliora l’isolamento termico, perché impedisce la dispersione del calore in inverno e l’ingresso di aria calda in estate; 
  • contribuisce alla silenziosità degli ambienti, ostacolando l’ingresso dei rumori esterni (abbiamo approfondito il tema qui); 
  • aiuta a mantenere più pulito l’interno, bloccando polvere e pollini; 

Altre a ciò, è bene sottolineare che la permeabilità è anche un indicatore importante della durata del serramento nel tempo. Una finestra che tiene bene all’aria è, in genere, una finestra progettata con cura, con guarnizioni efficaci e un telaio ben costruito: caratteristiche che si traducono in prestazioni costanti, anche dopo anni di utilizzo. 

dettaglio dell'apertura della finestra alulen

Come si misura la permeabilità all’aria: le classi UNI EN 12207 

Per capire quanto un serramento protegge davvero dall’ingresso all’aria, esiste un sistema di misurazione standardizzato.  

A livello tecnico, la permeabilità all’aria viene infatti classificata secondo la norma UNI EN 12207, che prevede quattro classi di prestazione, dalla Classe 1 (la meno performante) alla Classe 4 (la migliore). Un serramento di Classe 4 garantisce la massima tenuta all’aria, riducendo al minimo gli spifferi, le dispersioni termiche e i fastidi legati al passaggio di polveri o rumori esterni. 

La prova per determinare la classe di permeabilità viene eseguita in laboratorio, simulando diverse pressioni del vento e misurando la quantità d’aria che attraversa il serramento chiuso. Il risultato è espresso in m³/h·m², cioè metri cubi d’aria passati ogni ora per metro quadrato di superficie del serramento. 

Sebbene sia un dato poco noto al grande pubblico, la classe di permeabilità all’aria è riportata nella dichiarazione di prestazione di ogni serramento con marcatura CE ed è un indicatore chiave per capire quanto un infisso contribuisce davvero all’isolamento dell’abitazione. 

I numeri in pratica: cosa significano i valori in m³/h·m² 

Dire che un serramento ha una permeabilità all’aria pari a 50 m³/h·m² può suonare astratto. Ma cosa significa davvero questo valore nella vita quotidiana? 

Questa unità di misura, che abbiamo visto corrispondere a metri cubi d’aria all’ora per metro quadrato di superficie, indica quanta aria passa attraverso un serramento chiuso in condizioni controllate, durante il test di laboratorio. 

Un valore più alto significa che entra più aria, e quindi la tenuta è peggiore. Un valore più basso indica maggiore ermeticità e migliori prestazioni in termini di isolamento. 

Per esempio, una finestra da 1 m² in Classe 1 può lasciar passare fino a 50 m³ d’aria ogni ora: è come se, ogni sessanta minuti, un’intera stanza venisse attraversata da correnti indesiderate. Una finestra identica in Classe 4, invece, permette il passaggio di meno di 3 m³/h·m², offrendo quindi una protezione decisamente superiore. 

Numeri che fanno la differenza, soprattutto quando si parla di risparmio energetico, comfort termico e silenziosità. Per questo è importante saperli leggere e considerarli come un criterio concreto nella scelta di un infisso. 

Attenzione alla posa in opera 

Le prestazioni dichiarate da un serramento sono, come abbiamo visto, il risultato di test eseguiti in laboratorio, in condizioni ottimali. Ma una finestra non vive in laboratorio: viene installata in edifici esistenti, con muri irregolari, condizioni variabili e vincoli concreti. 

Proprio per questo la fase della posa in opera assume un ruolo cruciale. Infatti, anche il miglior prodotto può perdere efficacia se la posa è eseguita male.
Bastano fessure impercettibili tra muro e telaio, guarnizioni non perfettamente aderenti, materiali di sigillatura non idonei. Il risultato? Spifferi, dispersioni di calore, rumore e infiltrazioni. Tutto ciò che una finestra performante dovrebbe impedire. 

Per garantire la tenuta all’aria nel tempo, serve una posa qualificata, eseguita con attenzione ai dettagli e con materiali adeguati. Non è solo una questione tecnica, ma una garanzia concreta per chi cerca isolamento, comfort e durata. 

simbolo della permeabilità all'aria delle finestre

Il legame tra permeabilità all’aria, isolamento termico e risparmio energetico 

Una finestra non è solo una barriera contro l’esterno, ma anche uno snodo cruciale dell’equilibrio energetico di un edificio. Quando l’aria riesce a passare (anche se solo in minime quantità) la temperatura interna si altera, il riscaldamento o il raffrescamento devono intervenire più spesso, e il consumo energetico aumenta. È così che la permeabilità all’aria diventa uno dei fattori che incidono in modo diretto sul comfort termico e sulla sostenibilità di un’abitazione. 

Un serramento che offre un’elevata tenuta all’aria contribuisce infatti a: 

  • mantenere costante la temperatura interna, riducendo la necessità di interventi continui da parte degli impianti di climatizzazione; 
  • evitare dispersioni energetiche, limitando le perdite di calore in inverno e l’ingresso di aria calda in estate; 
  • aumentare l’efficienza energetica complessiva dell’edificio, con un impatto positivo anche sul valore immobiliare e sulla classe energetica; 
  • contenere i costi in bolletta, grazie a una minore richiesta di energia per mantenere gli ambienti confortevoli. 

Non si tratta quindi di un dettaglio tecnico per addetti ai lavori, ma di un elemento concreto che incide ogni giorno sulla qualità della vita. Investire in infissi progettati per garantire un buon isolamento termico e una bassa permeabilità all’aria significa scegliere comfort, risparmio e sostenibilità, tutto insieme. 

Il valore del dettaglio invisibile 

La permeabilità all’aria è uno di quei dettagli che non si vedono, ma che si sentono — letteralmente. Basta un piccolo spiffero per cambiare il comfort di una stanza, per aumentare i consumi o per far entrare quel rumore che pensavamo di aver lasciato fuori dalla porta. Ecco perché, quando si sceglie un serramento, è fondamentale andare oltre l’apparenza e valutare anche questi aspetti tecnici, all’apparenza secondari ma decisivi nel lungo periodo. 

Una finestra ad alte prestazioni è il risultato di tante scelte fatte con attenzione: materiali di qualità, progettazione accurata, posa in opera qualificata. E tra queste, una bassa permeabilità all’aria è uno degli indicatori più affidabili per capire se quell’infisso saprà davvero proteggere l’ambiente interno nel tempo. 

Chi cerca comfort, efficienza e durata non può permettersi di ignorare ciò che non si vede. 

In Alulen siamo specializzati nella realizzazione di infissi in alluminio-legno ad alte prestazioni che fondono qualità e design, adattandosi a tutti i gusti e a tutte le esigenze. Ma non basta, perché come abbiamo visto in questo articolo, dotarsi di un serramento di qualità è solo il primo passo per garantirsi un’abitazione confortevole. Ecco perché abbiamo al nostro fianco una rete di posatori certificati Posa Clima e oltre 400 serramentisti specializzati per offrire ai nostri clienti un prodotto di qualità e una posa impeccabile. 

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C’è un tipo di comfort che spesso si nota solo quando manca: il silenzio. Nelle case affacciate su strade trafficate, vicino a una ferrovia o in pieno centro urbano, il rumore entra senza bussare. Si infila dalle fessure, vibra nei vetri, si diffonde nei muri. E spegne quella sensazione di protezione che ogni abitazione dovrebbe offrire.
Ecco perché la scelta delle finestre non dovrebbe limitarsi a considerare fattori come l’efficienza energetica o il design. A guidare la decisione dovrebbe essere anche il desiderio di creare spazi più protetti dal punto di vista acustico, più tranquilli, più vivibili.
Le finestre antirumore e gli infissi insonorizzati rispondono proprio a questa esigenza. Perché se è vero che la città non fa mai davvero silenzio, che il traffico, le sirene e le conversazioni rimbalzano tra i palazzi ed entrano in casa, è altrettanto vero che i serramenti fonoisolanti di oggi sono progettati per schermare i suoni esterni e restituire agli spazi domestici il silenzio di cui abbiamo bisogno per sentirci protetti. Per sentirci a casa. 

Cosa sono le finestre antirumore e come funzionano 

Se il rumore è una presenza costante, invisibile ma insistente, le finestre diventano il punto in cui può essere fermato. È qui che si gioca gran parte dell’isolamento acustico di un’abitazione: nella capacità del serramento di attutire e schermare. 

Le finestre antirumore sono serramenti studiati per creare una barriera efficace contro i suoni esterni. Rispetto alle finestre tradizionali, garantiscono un isolamento acustico superiore e contribuiscono a rendere gli ambienti interni più silenziosi e protetti dal rumore urbano. 

Queste finestre sfruttano una combinazione di materiali e accorgimenti progettuali che permettono di assorbire, riflettere e smorzare le onde sonore prima che entrino negli spazi abitativi. Ogni elemento è pensato per migliorare la tenuta al rumore: dal vetro al telaio, fino alla struttura dell’intero serramento. 

In questo modo, le finestre insonorizzate rendono più facile concentrarsi, rilassarsi, dormire meglio e vivere la casa con maggiore tranquillità, anche in contesti particolarmente esposti al traffico o ad altre fonti sonore. 

Differenza tra isolamento e assorbimento acustico 

Quando si valuta l’efficacia di una finestra contro il rumore, si tende a usare parole come “insonorizzazione” e “assorbimento” come se fossero sinonimi. In realtà indicano due fenomeni diversi, che vale la pena distinguere. 

L’isolamento acustico riguarda la capacità della finestra di impedire ai suoni esterni di entrare negli ambienti interni. È questa la funzione principale delle finestre antirumore o fonoisolanti: creare una barriera solida tra ciò che accade fuori e lo spazio protetto della casa. Si misura in decibel (dB) e dipende, come vedremo, da elementi come la composizione del vetro, la tenuta del telaio e la qualità della posa in opera del serramento. 

L’assorbimento acustico, invece, si riferisce alla gestione del suono all’interno delle stanze: riduce l’eco e il riverbero, migliorando la qualità sonora di un ambiente. Si ottiene con materiali fonoassorbenti come tappeti, pannelli in fibra o tende pesanti, ma non ha alcun effetto sui rumori provenienti dall’esterno. 

icona dell'isolamento acustico tipico delle finestre antirumore

Isolamento acustico delle finestre antirumore: cosa incide sul risultato 

L’efficacia di una finestra antirumore non è frutto del caso, ma del modo in cui ogni suo componente viene progettato, assemblato e installato. È un sistema, e come ogni sistema funziona solo se ogni parte fa il suo dovere. 

Ecco i principali fattori che determinano il grado di isolamento acustico dei serramenti fonoisolanti: 

  • Le guarnizioni: una finestra può avere le migliori prestazioni sulla carta, ma senza guarnizioni di qualità è come se restasse aperta. Le guarnizioni in materiale elastico EPDM disposte su più livelli, bloccano gli spifferi e impediscono il passaggio dell’aria e del suono. Nei serramenti antirumore, si usano guarnizioni ad alta tenuta montate con precisione millimetrica. 
  • Il telaio: materiali resistenti e forti, come il legno a crescita lenta (ad esempio il legno di rovere), offrono una maggiore massa e una migliore capacità di assorbire le vibrazioni rispetto ai telai più leggeri. Lo spessore del telaio e la sua struttura interna contribuiscono ulteriormente al risultato finale. 
  • La posa in opera: è l’elemento più spesso trascurato, eppure uno dei più determinanti. Una posa sbagliata, magari con fessure tra muro e controtelaio o l’uso di materiali non idonei, compromette l’intero sistema. Per questo è fondamentale che l’installazione sia affidata a professionisti formati, in grado di sigillare correttamente ogni punto critico. 
  • Il vetro: è uno degli elementi che più influenzano l’abbattimento del rumore. Le finestre insonorizzate utilizzano vetri stratificati, composti da due o più lastre accoppiate con pellicole acustiche speciali. Queste pellicole riducono la trasmissione delle vibrazioni sonore e migliorano la tenuta complessiva, soprattutto contro i suoni a bassa frequenza come traffico e voci umane. 
  • La camera d’aria: lo spazio tra le lastre di vetro (detto intercapedine) funziona come un cuscinetto isolante. Maggiore è lo spessore della camera, più efficiente sarà la dispersione dell’energia sonora. L’utilizzo di gas nobili come argon al posto dell’aria migliora ulteriormente le prestazioni, perché rallenta la propagazione del suono. 

Solo quando tutti questi elementi lavorano insieme si ottiene una finestra davvero insonorizzata, capace di proteggere l’ambiente interno dal caos che la circonda. 

Come sapere quanto isolano davvero i serramenti antirumore 

Ogni finestra antirumore ha un livello di efficacia che può essere misurato. Il parametro tecnico che indica quanta parte del rumore esterno riesce a bloccare è il valore Rw (Weighted Sound Reduction Index). Si esprime in decibel (dB) e racconta, in pratica, quanto silenzio si riesce a ottenere rispetto ai suoni provenienti da fuori. 

Per capire meglio: 

  • Un valore Rw di 30 dB corrisponde a una schermatura piuttosto modesta, adatta a zone poco rumorose. 
  • 40–45 dB è il livello garantito da buone finestre insonorizzate, adatte alla maggior parte delle situazioni urbane. 
  • Sopra i 45 dB, si entra nel territorio delle prestazioni elevate, capaci di ridurre anche i rumori più intensi, come quelli di una strada a scorrimento veloce o di una linea ferroviaria. 

Va considerato, però, che questi valori sono rilevati in laboratorio, in condizioni controllate. Per ottenere lo stesso risultato in casa, serve una posa in opera impeccabile e un’attenzione particolare alla tenuta dell’intero sistema finestra-muro. 

Un aspetto spesso sottovalutato è che anche un piccolo miglioramento nei dB può avere un impatto enorme: ogni 3 dB in più, il rumore percepito si dimezza. Passare da un infisso da 30 dB a uno da 40 significa non solo sentire meno il traffico, ma cambiare la percezione del proprio spazio domestico. 

serramento alulen sottoposto a prova di stabilità

Finestre antirumore e risparmio energetico: esiste un legame? 

Ebbene sì, l’isolamento acustico e quello termico condividono molto più di quanto si possa pensare. Una finestra progettata per bloccare i rumori esterni è anche una finestra che, nella maggior parte dei casi, offre un’eccellente tenuta all’aria e una ridotta dispersione del calore garantendo un efficace isolamento termico. 

Come abbiamo visto, i vetri stratificati e spessi, le guarnizioni a tenuta, i telai performanti e una posa in opera accurata sono elementi fondamentali per schermare il rumore. Ma sono gli stessi che contribuiscono a mantenere costante la temperatura interna, evitando infiltrazioni d’aria fredda in inverno e surriscaldamento in estate.  

Ecco perché scegliere infissi antirumore di qualità significa anche migliorare l’efficienza energetica dell’edificio. I benefici si sommano: meno disturbo sonoro, maggiore comfort abitativo e consumi ridotti per riscaldamento e raffrescamento. 

In un’ottica di sostenibilità, comfort e risparmio non sono più obiettivi separati, ma si raggiungono insieme. A patto di fare scelte consapevoli, valutando con attenzione materiali, caratteristiche tecniche e qualità del sistema finestra nel suo insieme. 

Naturalmente, non tutte le finestre insonorizzate garantiscono automaticamente alte prestazioni termiche: dipende dalla progettazione complessiva e dai materiali utilizzati. Ma scegliere un infisso antirumore di qualità, magari in combinazione alluminio-legno, può significare anche ridurre l’uso di riscaldamento e raffrescamento. 

Serramenti in alluminio-legno: isolamento acustico e comodità senza compromessi 

Quando si cercano serramenti capaci di isolare davvero dal rumore, il materiale del telaio gioca un ruolo centrale. Come abbiamo approfondito in questo articolo dedicato ai serramenti in legno, il legno duro a lenta crescita ha ottime proprietà fonoisolanti: è un materiale denso, in grado di assorbire e smorzare le vibrazioni sonore. Ma l’esposizione agli agenti atmosferici può comprometterne nel tempo le prestazioni, a meno di una manutenzione regolare. 

Ecco perché i serramenti in alluminio-legno rappresentano una delle soluzioni più complete oggi disponibili. All’interno c’è il legno di frassino o rovere, che garantisce isolamento acustico e termico, comfort visivo ed estetico. All’esterno, invece, l’alluminio protegge il serramento da pioggia, vento, sbalzi termici e raggi UV, senza richiedere interventi frequenti. 

Il risultato è un infisso ad alte prestazioni, capace di offrire: 

  • un’elevata tenuta al rumore, grazie alla combinazione di materiali isolanti e accorgimenti costruttivi; 
  • un buon isolamento termico, che migliora l’efficienza energetica dell’edificio; 
  • un’estetica curata e durevole, con ampia possibilità di personalizzazione. 

Un serramento in alluminio-legno con prestazioni acustiche certificate è quindi la scelta ideale per chi vive in contesti urbani rumorosi e cerca una soluzione che coniughi funzionalità, durata e bellezza. 

Finestre antirumore: il silenzio che cambia la casa 

Il rumore è una forma di stress sottile, ma costante. È ciò che ci impedisce di rilassarci davvero, anche tra le mura di casa. Scegliere finestre antirumore significa riprendersi il diritto al silenzio, al riposo, alla qualità del tempo trascorso in casa. 

Un buon isolamento acustico cambia la percezione degli spazi, migliora la concentrazione, la qualità del sonno e il benessere generale. Ma per ottenere questi risultati serve valutare con attenzione materiali, prestazioni e posa in opera. 

I serramenti fonoisolanti in alluminio-legno offerti da Alulen combinano comfort, protezione e durata in un’unica soluzione. E se hai dubbi o vuoi capire meglio quale finestra fa al caso tuo, il consiglio migliore è parlarne con chi se ne intende. 

Contatta un esperto Alulen: ascolterà le tue esigenze e ti guiderà verso la soluzione giusta per trasformare davvero il rumore in silenzio. 


L’efficienza energetica di una casa non dipende solo dalla qualità dell’isolamento a parete o dal tipo di impianto installato. Anche le finestre giocano un ruolo fondamentale nella dispersione termica, e spesso sono proprio loro il punto debole dell’involucro edilizio.
Un buon sistema di isolamento termico delle finestre permette di mantenere costante la temperatura interna, riducendo al minimo le perdite di calore in inverno e il surriscaldamento in estate. In poche parole? Garantisce maggiore comfort abitativo, ambienti più silenziosi e una riduzione tangibile dei consumi energetici. 

Ma ottenere prestazioni elevate non dipende solo dal vetro. I serramenti devono essere progettati per garantire efficienza su più livelli: materiali isolanti, telai performanti, posa in opera a regola d’arte e attenzione ai ponti termici.
Per questo, la scelta degli infissi per isolamento termico è un passaggio chiave per chi desidera riqualificare la propria abitazione o costruire in ottica sostenibile. 

In questa guida approfondiamo tutto quello che c’è da sapere su infissi isolanti e finestre a isolamento termico

Isolamento termico delle finestre: perché conta davvero 

L’isolamento termico delle finestre è uno degli aspetti più sottovalutati, eppure decisivi, capaci di impattare sul comfort abitativo. Una finestra poco performante può disperdere fino al 25-30% del calore prodotto all’interno, costringendo impianti di riscaldamento e raffrescamento a lavorare di più, con un aumento dei consumi e dei costi in bolletta. 

Al contrario, scegliere infissi per isolamento termico ben progettati significa ottenere un miglior controllo della temperatura, in ogni stagione. In inverno trattengono il calore, in estate limitano l’ingresso del calore esterno, riducendo la dipendenza da climatizzatori e sistemi artificiali. 

Ma i benefici non si limitano al risparmio energetico. Un buon isolamento termico contribuisce anche al benessere psicofisico: elimina le zone fredde vicino alle finestre, riduce la formazione di condensa e muffa, migliora l’isolamento acustico e rende gli ambienti più sani e silenziosi. 

Insomma, l’isolamento termico delle finestre è sempre più un investimento che incide su comfort, salute, sostenibilità e valore dell’abitazione. E rappresenta oggi uno degli interventi più efficaci per riqualificare casa in ottica green. 

Isolamento termico e infissi: quali materiali scegliere? 

Dopo aver capito quanto l’isolamento termico delle finestre incida sul comfort e sui consumi, è naturale chiedersi: da cosa dipendono davvero le prestazioni di un infisso? La risposta inizia dal materiale. 

Ogni materiale ha un modo diverso di reagire al caldo, al freddo e al passare del tempo. Il legno, ad esempio, è da sempre uno dei più apprezzati per l’isolamento naturale che sa offrire. È un materiale vivo, accogliente, con una bassa conducibilità che lo rende ideale per chi cerca comfort in tutte le stagioni (ne abbiamo parlato in questo articolo).

Il PVC è una scelta molto diffusa, anche grazie al prezzo accessibile. Offre buone prestazioni isolanti e non richiede manutenzione, ma può perdere stabilità e bellezza nel tempo, soprattutto se esposto a condizioni climatiche intense. 

L’alluminio è resistente e moderno, ma non isola per natura. Per questo viene spesso utilizzato in sistemi evoluti con barriere termiche integrate (taglio termico), che ne migliorano l’efficienza. Ma quando comfort e bellezza contano davvero, la soluzione che unisce tutti i vantaggi è il sistema alluminio-legno. 

In questo tipo di infisso, il legno massello all’interno garantisce benessere, isolamento e calore visivo. L’alluminio all’esterno, invece, protegge il serramento dalle intemperie, prolungandone la durata senza richiedere interventi costanti. 

Una combinazione perfetta per chi cerca prestazioni, estetica e resistenza nel tempo. 

serramento alulen con isolamento termico

Oltre al materiale? Ecco cosa incide davvero sull’isolamento termico delle finestre 

Scegliere infissi con buone proprietà isolanti è fondamentale, ma da soli telai e materiali di qualità non bastano. Per ottenere un reale miglioramento delle prestazioni energetiche serve prestare attenzione al vetro e alla posa in opera. 

Il vetrocamera è ormai uno standard, ma non tutti i vetri sono uguali. Per un ottimo isolamento termico degli infissi, è importante valutare il numero di lastre, lo spessore dell’intercapedine e il tipo di gas utilizzato (argon o krypton, ad esempio). I vetri basso emissivi aiutano a trattenere il calore all’interno in inverno e i vetri selettivi a respingere l’irraggiamento solare estivo, migliorando il bilancio energetico complessivo dell’edificio. 

La posa in opera qualificata è cruciale: una finestra mal montata può creare ponti termici, spifferi e infiltrazioni che vanificano le prestazioni dell’infisso. È importante che il controtelaio sia isolato, che il giunto tra muratura e serramento sia trattato con materiali specifici, e che venga rispettata la normativa in vigore. 

Per questo Alulen affianca alla qualità costruttiva dei propri infissi posatori certificati Posa Clima, oltre a una rete di oltre 400 serramentisti specializzati, in grado di garantire una posa corretta e durevole nel tempo. Perché una finestra ben progettata merita di essere montata con la stessa cura con cui è stata realizzata. 

Attenzione ai dettagli: come leggere il valore Uw e le etichette energetiche 

Per capire se una finestra garantisce davvero un buon isolamento termico, è importante saper leggere i dati tecnici riportati nelle schede prodotto e nelle etichette energetiche. Uno dei più significativi è il valore Uw, che indica la trasmittanza termica dell’intero serramento (vetro + telaio). 

Questo valore esprime quanto calore passa da dentro a fuori: più è basso, migliore sarà l’isolamento. Una finestra con Uw pari a 1,0 W/m²K, ad esempio, trattiene meglio il calore rispetto a una con Uw 2,0 W/m²K. 

Nelle etichette energetiche degli infissi, oltre al valore Uw, si trovano anche informazioni su: 

  • la tenuta all’aria 
  • la resistenza al vento 
  • la permeabilità all’acqua 
  • l’isolamento acustico. 

Tutti elementi che, insieme, determinano il comfort e le performance della finestra nel tempo. Valutarli aiuta a scegliere con maggiore consapevolezza — anche in vista di eventuali bonus fiscali o certificazioni energetiche dell’edificio. 

marchio di qualità approvata post controlli verticali sull'isolamento termico

Infissi isolanti termici: come scegliere quelli giusti 

Come abbiamo visto, scegliere i giusti infissi isolanti termici significa tanto migliorare il comfort domestico quanto fare un investimento consapevole e duraturo. Ma come fare a scegliere i giusti serramenti? 

Per orientarsi tra materiali, tecnologie e prestazioni, è utile partire da tre fattori fondamentali: 

  • Clima e zona geografica. Vivi in una zona fredda, esposta al vento o con forti escursioni termiche? Allora l’isolamento termico deve essere una priorità assoluta. In climi più miti, invece, può avere più peso il controllo solare e la ventilazione. 
  • Esposizione dell’edificio. Le finestre rivolte a sud ricevono più sole e calore; quelle esposte a nord sono più vulnerabili al freddo. La scelta del tipo di vetro, del materiale e dei valori di trasmittanza deve tenere conto di questi elementi. 
  • Obiettivi e budget. Vuoi ridurre i consumi? Migliorare il comfort acustico? Aumentare il valore dell’immobile? Ogni obiettivo richiede soluzioni tecniche diverse, con costi differenti. Il consiglio è non fermarsi al prezzo, ma valutare il rapporto tra prestazioni e durata nel tempo. 

Isolamento termico finestre: un investimento che migliora ogni giorno 

Ogni dettaglio conta quando si vuole abitare bene. Le finestre influenzano il benessere quotidiano, il silenzio degli spazi, la temperatura ideale in ogni stagione. 

I sistemi alluminio-legno firmati Alulen nascono per offrire tutto questo: comfort duraturo, materiali di qualità e una resa estetica che si integra con ogni stile architettonico. Il legno massello all’interno crea ambienti accoglienti, mentre l’alluminio protegge dall’esterno, senza bisogno di interventi nel tempo. 

Chi desidera soluzioni su misura può contare su un’esperienza tecnica consolidata e su una rete di esperti pronta ad accompagnare ogni scelta. Contattaci per un confronto senza impegno e scopri la soluzione più adatta alla tua casa. 


Quando si parla di infissi in legno, si pensa subito al calore che sanno trasmettere, alla bellezza naturale delle venature, all’eleganza che dona carattere a ogni ambiente. Il legno ha un fascino intramontabile, capace di rendere la casa più accogliente, più “vera”. Ma scegliere serramenti in legno non è solo una questione estetica: significa fare una scelta di qualità, comfort e durabilità nel tempo.
Ma non tutti gli infissi in legno sono uguali. È importante distinguere tra materiali, lavorazioni e soluzioni costruttive, perché è proprio lì che si gioca la vera differenza tra un serramento che dura nel tempo e uno che rischia di rovinarsi con il passare degli anni. 

Ecco perché in Alulen abbiamo scelto di realizzare infissi in alluminio-legno, unendo la bellezza e il calore del vero legno massello, come il rovere, alla protezione e resistenza dell’alluminio. Il risultato? Finestre che offrono tutto ciò che si cerca dal legno, ma con prestazioni superiori in termini di isolamento, solidità e manutenzione. 

In questo articolo esploriamo i motivi per cui il legno (quello scelto, lavorato e valorizzato nel modo giusto), resta la scelta ideale per chi cerca infissi belli, resistenti e duraturi. E perché la soluzione in alluminio-legno Alulen rappresenta, oggi, la sua evoluzione più intelligente. 

Infissi in legno: il calore e la resistenza del rovere 

Gli infissi in legno non sono solo un elemento funzionale, ma una scelta di stile e benessere. Il legno porta con sé una sensazione di autenticità che si riflette nella percezione quotidiana degli spazi: è caldo al tatto, visivamente accogliente, e regala agli ambienti un’eleganza naturale che non passa mai di moda. 

Ma non tutti i legni sono uguali. Tra le essenze più apprezzate per la realizzazione di serramenti in legno c’è il rovere/frassino, noto per la sua robustezza e la sua stabilità. Grazie alla sua durezza, resiste bene agli urti, all’usura e agli sbalzi termici: caratteristiche fondamentali per un materiale esposto ogni giorno a sollecitazioni diverse. 

Un altro aspetto importante è la differenza tra legno massello, legno lamellare (incollato) e materiali impiallacciati. Molti infissi in legno economici utilizzano pannelli rivestiti, spesso più soggetti a danneggiarsi, scollarsi o perdere il loro aspetto con il tempo. Molti, utilizzano legno lamellare più stabile, anche se fatto con legno tenero (tipo abete) ma insollato con collanti. Un infisso in legno massello, invece, è una struttura solida e durevole, che conserva nel tempo il suo valore estetico e può essere restaurato con facilità. 

Il rovere/frassino ha anche il vantaggio di invecchiare bene, mantenendo nel tempo l’aspetto e la stabilità originari. Che si tratti di finestre in legno per ambienti classici o contemporanei, con il tradizionale sistema d’apertura a battente o il più moderno sistema scorrevole, scegliere un’essenza di qualità come il rovere/frassino significa unire estetica e funzionalità, investendo concretamente nel comfort e nel valore della propria casa. 

Vuoi approfondire i vari sistemi di apertura delle finestre? Leggi questa guida.

infissi in alluminio legno di alulen installato in un soggiorno

Alluminio-legno: la soluzione intelligente per chi vuole solo il meglio 

Il legno è un materiale straordinario, ma quando viene utilizzato all’esterno, come parte esposta di un serramento, può diventare vulnerabile. Pioggia, sole, sbalzi termici e umidità lo mettono alla prova ogni giorno, causando nel tempo usura, scolorimento o deformazioni. 

Per questo motivo, chi sceglie serramenti esclusivamente in legno deve mettere in conto una manutenzione periodica, trattamenti protettivi e un’attenzione costante per evitare che la bellezza e la funzionalità del materiale si perdano troppo presto. 

La soluzione? Un sistema ibrido, che conserva tutti i vantaggi degli infissi in legno, ma li protegge in modo intelligente: struttura esterna in alluminio, parte interna in legno. 

Con gli infissi in alluminio-legno, il legno resta protagonista all’interno della casa, dove può esprimere tutto il suo valore estetico e sensoriale. L’alluminio, invece, lo difende all’esterno, garantendo resistenza agli agenti atmosferici, durabilità e assenza di manutenzione. 

È questa la filosofia alla base dei serramenti Alulen, che da oltre cinquant’anni uniscono il calore autentico del legno alla solidità dell’alluminio, dando vita a infissi e serramenti in legno progettati per durare nel tempo, senza compromessi tra stile e prestazioni. 

Infissi e serramenti in legno per un design davvero essenziale 

Quando si parla di infissi e serramenti in legno, è giusto concentrarsi su aspetti fondamentali come materiali, prestazioni e durata nel tempo. Ma questo non significa dover scendere a compromessi sul piano estetico. Un serramento può (e dovrebbe!)  essere anche bello, ben progettato, curato nei dettagli. 

Il legno, con la sua bellezza naturale e le sue venature uniche, merita di essere valorizzato nel modo giusto. E proprio per esaltare al massimo il suo impatto visivo, è importante che il design del serramento sia pulito, essenziale, privo di elementi di disturbo. 

Per questo, nei serramenti in legno di alta qualità, l’assenza di viti a vista non è un semplice vezzo, ma una scelta precisa. Le viti visibili possono interrompere la continuità delle superfici, appesantire le linee e ridurre l’eleganza complessiva della finestra. 

Alulen ha scelto di eliminare completamente le viti a vista, adottando un sistema costruttivo che permette di mantenere la superficie del legno continua e armoniosa per realizzare così infissi che uniscono solidità e bellezza, perfettamente integrabili in qualsiasi stile architettonico. 

dettaglio: legno di rovere utilizzato per la realizzazione delle finestre e serramenti Alulen

Il calore del legno si vede, si sente, si vive 

Il legno non è solo un materiale tecnico: è una presenza viva, che si fa sentire nella quotidianità degli spazi. Quando si entra in una stanza con finestre in legno, si percepisce subito un senso di accoglienza, equilibrio, comfort. È un effetto visivo, certo, ma anche sensoriale: il legno comunica con le superfici, con la luce, con i materiali che lo circondano. 

Questa caratteristica lo rende unico rispetto ad altri materiali più “freddi” o neutri. Dove l’alluminio o il PVC tendono a scomparire nello sfondo, il legno valorizza l’ambiente, creando atmosfere calde, naturali e personali. Le sue venature, diverse in ogni pezzo, raccontano una storia, aggiungono carattere, parlano di autenticità. 

E non si tratta solo di estetica. Il calore del legno è anche una qualità fisica. A differenza di altri materiali, il legno non dà mai la sensazione di essere freddo al tatto, nemmeno in pieno inverno. Questo contribuisce a creare una percezione di comfort più profonda e diffusa, che va oltre la semplice funzionalità dell’infisso. 

Perché scegliere infissi in legno significa anche questo: portare in casa una materia nobile, capace di restituire benessere ogni giorno, attraverso dettagli che si vivono, più che si notano. 

Serramenti in legno: una scelta che dura nel tempo 

Un buon infisso deve essere bello, sì, ma anche progettato per durare. Quando si parla di serramenti in legno, la vera sfida è proteggerne le qualità nel tempo, mantenendo inalterate funzionalità e resa estetica. Un serramento di qualità deve resistere all’uso quotidiano, agli sbalzi termici, all’umidità, ai raggi solari e, non meno importante, al tempo che passa. È proprio qui che i serramenti in legno, se realizzati con materiali e tecnologie adeguate, dimostrano tutto il loro valore. 

Il rovere/frassino, in particolare, è un’essenza nota per la sua resistenza meccanica e per la stabilità dimensionale: non si deforma facilmente, non si deteriora con l’umidità e non perde le sue proprietà strutturali con il passare degli anni. A differenza di materiali più leggeri o trattati superficialmente, il legno massello ha la capacità di mantenere intatte le sue qualità anche dopo decenni di utilizzo. 

La soluzione costruttiva alluminio-legno valorizza ulteriormente questa durabilità: il legno è collocato all’interno dell’abitazione, dove resta protetto, mentre l’alluminio all’esterno funge da barriera contro agenti atmosferici, urti e variazioni di temperatura. Il risultato è un serramento che non solo dura più a lungo, ma richiede meno manutenzione e conserva nel tempo anche il suo valore estetico. 

dettaglio del timbro alulen su un serramento in alluminio legno

Isolamento termico e comfort acustico 

Oltre all’estetica e alla durabilità, un altro aspetto fondamentale nella scelta degli infissi finestre in legno riguarda le prestazioni in termini di isolamento termico e acustico. Un buon infisso contribuisce in modo decisivo al comfort degli ambienti interni, mantenendo la temperatura ideale e proteggendo dagli agenti esterni: non solo climatici, ma anche sonori. 

Il legno è, per sua natura, un eccellente isolante. A differenza di materiali più conduttivi, come il metallo, è capace di rallentare la trasmissione del calore e assorbire parte delle vibrazioni acustiche. Questo significa che i serramenti infissi legno offrono un ambiente più silenzioso, stabile dal punto di vista termico e più piacevole da vivere ogni giorno. 

Nelle soluzioni alluminio-legno, questo vantaggio viene potenziato ulteriormente: all’interno il legno garantisce comfort e isolamento, nella parte centrale un cuore caldo assicura il taglio termico/cappotto e all’esterno l’alluminio protegge la struttura dagli agenti atmosferici e contribuisce a una tenuta ottimale. Se a questi si abbina un vetro performante, il risultato è una finestra capace di garantire risparmio energetico, benessere e protezione dagli sbalzi di temperatura e dai rumori esterni. 

Scegliere infissi in legno? Una scelta di valore 

Scegliere infissi in legno di qualità significa investire in comfort, bellezza e benessere quotidiano. Come abbiamo visto in questo articolo, il legno è un materiale vivo, autentico, capace di offrire isolamento naturale, eleganza senza tempo e una sensazione di accoglienza che nessun altro materiale sa dare. 

Quando viene lavorato con cura, valorizzato nei dettagli e protetto nel modo giusto, il legno diventa una scelta ancora più intelligente. I serramenti in alluminio-legno uniscono il meglio dei due mondi: calore, design e prestazioni durature, con una manutenzione zero e una lunga tenuta nel tempo. 

Se stai cercando una soluzione che unisca estetica, funzionalità e resistenza, i serramenti in alluminio-legno rappresentano un’opzione solida e affidabile. E se vuoi scoprire come il legno può davvero trasformare la tua casa, puoi contattare Alulen per una consulenza personalizzata o visitare lo showroom di Martignacco.